Domenica 22 ottobre 2017
Circolo Arci Ohibò, via Benaco 1 – Milano
Ingresso con tessera Arci e sottoscrizione libera.
ore 19.00 – Aperitivo musicale con il gruppo Va de Bolero
ore 20.30 – Spettacolo teatrale: ALEGHER – Che fatica essere uomini
SOUNDSCAPE Massimo Airoldi e Giacomo Valentini
TESTO E REGIA Icdun Teatro

Le sale d’attesa hanno il potere di appianare le differenze tra esseri umani. Quando siamo in fila, ad attendere, siamo tutti numeri in balia di dinamiche che prescindono dalla nostra identità. Alegher aspetta. Il pubblico aspetta con lui. L’arrivo del burocrate interrompe l’attesa. I suoi sguardi e le sue domande tracciano confini tra gli individui che ha di fronte. Ai suoi occhi Alegher è lo straniero. Per rivendicare il proprio diritto ad essere uomo, Alegher dovrà dargli ciò che vuole: dovrà rinunciare a se stesso, alle sue tradizioni, ai valori familiari, culturali e sociali che lo hanno fino a quel momento identificato per impersonare i luoghi comuni sullo straniero che assecondano lo sguardo distorto e contradditorio della società in cui lui vive illegalmente. Per Alegher, il sogno di un nuovo inizio si trasforma in ricatto, umiliazione, incubo che dissacra l’essere.
Note di Regia
Questo spettacolo scaturisce dalla volontà di interrogarci sulle dinamiche sottese alla relazione con lo straniero. Quali pregiudizi e quali paure entrano in gioco in questa relazione? Qual è il confine tra l’uomo, la persona reale che incontriamo tutti i giorni nella nostra vita quotidiana, e il simulacro che ci viene presentato a livello mediatico? In che modo un atto artistico può permetterci di mettere a fuoco queste domande? Il lavoro drammaturgico che abbiamo intrapreso si è sviluppato a partire da questi interrogativi con l’intento deliberato di non fornire risposte immediate ma parole e strumenti concettuali in grado di disinnescare i dispositivi retorici che impregnano la discussione a livello di opinione pubblica. Abbiamo scelto di percorrere questa strada per creare – in noi stessi e nel pubblico – un cortocircuito che ci ponga indifesi davanti alle contraddizioni interne ed esterne che viviamo come condizione necessaria per aprirci ad un confronto scevro dalla farsa della compassione acritica, dai falsi sentimentalismi, dal buonismo che cela il profondo.
ICDUN TEATRO
